Per Giuseppe Risso il parlato con cui in modo analogico narra il veduto, il volgere esistenziale delle cose, il temperamento decisamente passionale con cui accoglie improvvise consistenze o dilatazioni di un tempo dell'emozione e dell'esperienza visiva.
Per questo, tenendo conto della cultura intrinseca al suo linguaggio e accogliendo una intonazione che non trascura il dettato cubo-futurista é indispensabile considerare come fondamentalmente aggalli poi in superficie, un'idea di figurazione, di paesaggio o iconografica di un intero pensiero, tutta da riconsiderare anche perché si concede alla determinazione più sostanziale degli effetti dell'artista.
Germano Beringheli